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Le emergenze sanitarie

Data ultimo aggiornamento: 01/02/2022

COVID-19 ha reso manifesto in che modo le dinamiche sanitarie possono far crescere minacce globali che possono arrivare a travolgere le economie e i mercati finanziari. In realtà questo rischio si era manifestato più volte negli ultimi decenni con lo scoppio di episodi epidemici che solo per condizioni particolari non si sono trasformati in fenomeni pandemici: Ebola nel Golfo di Guinea, Zika virus in Sudamerica , SARS e influenza aviaria in Asia, la MER in Corea del Sus. Dobbiamo quindi rassegnarci all’idea che quanto è successo in questi due anni può anche ripetersi in futuro. Le modalità con le quali si è diffusa la malattia, sfruttando i nodi del sistema di relazioni internazionali, costituiscono infatti una sorta di piattaforma attravesro la quale possono concretizzarsi nuove emergenze sanitarie. Oltre che guardare al futuro rimane comunque interamente gestire la coda dell’attuale epidemia, e delle diverse varianti del virus. In realtà le sfide che vengono dal mondo sanitario sono più ampie e variegate di quelle pandemiche e sono legate ad esempio al preoccupante fenomeno della resistenza agli antibiotici. Altri rischi sono di natura organizzativa che generano un aumento della complessità dei sistemi di cura e un innalzamento dei loro costi che possono compromettere un equo accesso da parte di tutta la popolazione. Queste dinamiche di costo derivano da fattori esogeni come l'invecchiamento della popolazione o sono endogenamente determinati in conseguenza della sofisticazione dei nuovi farmaci e delle nuove terapie.

 

Approfondimento – Report analitici

La sezione raccoglie i report di BM&C Società Benefit che presentano nel dettaglio le situazioni di crisi che competono ai vari scenari.

L'epidemia del virus Ebola


Anche se al momento il rischio di contagio al di fuori delle aree geografiche all’interno delle quali si è esteso il focolaio appare relativamente basso e poco probabile, ci troviamo di fronte a una delle più gravi emergenze sanitarie degli ultimi anni. I primi casi di contagio in Europa e negli Stati Uniti sono destinati a far aumentare l’attenzione dell’opinione pubblica anche se, come spesso avviene in questi casi, ciò può portare ad enfatizzare le prospettive più catastrofiche e ad alimentare false informazioni e allarmismi. Proprio per queste ragioni abbiamo ritenuto opportuno produrre questo documento di inquadramento, contestualmente all’inserimento dello scenario all’interno dell’universo di osservazione dei rischi geopolitici e macro economici. A ciò va aggiunto l’interesse a esaminare i processi di diffusione di fenomeni pandemici per la loro evidente analogia con la degenerazione dei rischi sistemici in campo economico. La lunga preparazione che ha richiesto il documento ha creato una coincidenza del rilascio con la notizia dei primi casi di contagio in Europa e negli Stati Uniti; tale coincidenza è puramente casuale e semmai sottolinea l’utilità di porre massima attenzione nel seguire l’evoluzione della crisi in atto. (Documento chiuso il 14 ottobre 2014)
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Epidemie: rischi sanitari e rischi economici


La diffusione delle epidemie e le modalità con cui le autorità sanitarie trattano queste emergenze presentano diverse analogie con lo sviluppo e la gestione dei rischi in campo economico. Questo elemento di per sé giustifica l’attenzione che dovrebbe utilmente essere prestata all’osservazione dello sviluppo dei casi più significativi. In aggiunta, vale la considerazione che ogni epidemia è destinata a provocare un impatto sulle economie che nei casi più gravi può raggiungere un livello molto rilevante. Dopo avere in passato affrontato il caso Ebola, con il presente documento vorremmo portare l’attenzione su quanto sta avvenendo in questi giorni in Corea del Sud; situazione che, pur non avendo avuto ancora avuto un’eco adeguata sui nostri media, sta investendo in modo drammatico uno dei paesi cardine dell’area del Pacifico. L’emergenza riguarda la grave epidemia di Middle East Respiratory Syndrome esplosa nel paese a partire dal primo caso registrato lo scorso 20 maggio. (Documento chiuso l’8 giugno 2015)
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